Calo del Car Sharing in Italia

Le flotte dei veicoli adibiti per il car sharing è in continua diminuzione e, in alcuni casi, sono addirittura sparite.

Questa certamente non è una buona notizia per il territorio italiano, che ha visto il passaggio da 7mila a 5mila veicoli nel corso di due anni.

 

Si tratta di una tematica molto importante e che propone una soluzione sia per quanto riguarda l’impatto ambientale, che l’aspetto economico del singolo, che del traffico e tutto ciò che ne è correlato.

 

 

La situazione italiana rispetto a quella europea

 

In Italia i servizi per noleggi a breve termine di automobili sono tornati ai livelli precedenti al 2016, sia in termini di numero di vetture, sia per quanto riguarda le corse effettuate.

Solo a Roma, con 20mila auto condivise, si potrebbero togliere dalla strada 200mila vetture ed ottenere risultati positivi in ottica degli obiettivi dell’Agenda 2030.

 

Questi numeri fanno riflettere, specialmente quando si considera che nove città italiane si sono candidate ad essere emissioni zero entro il 2030: Bergamo, Bologna, Firenze, Milano, Padova, Parma, Prato, Roma e Torino. Sono queste a far parte della lista delle 100 Metropoli dell’Unione Europea che partecipano alla Missione di Horizon Europe per arrivare alla neutralità carbonica.

Ad essersi prefissate lo stesso obiettivo troviamo anche Bruxelles, Helsinki, Parigi, Monaco e Copenaghen che però, hanno fatto molti più progressi in termini di mobilità condivisa.

 

 

Auto e altri mezzi di trasporto

 

I numeri di auto private hanno raggiunto quelli del 2019, cosa che fa riflettere, in quanto ci si sarebbe aspettati una scelta più economica e sostenibile dagli italiani, preferendo l’utilizzo del car sharing.

Rinunciare alla propria vettura, infatti, significa spendere meno oltre che inquinare meno, ed è forse per questo che un settore simile dovrebbe rientrare nelle strategie del paese. Questo non penalizzando la proprietà di una vettura, ma favorendone la rinuncia.

 

Si dovrebbe appunto strutturare un trasporto pubblico capillare (e magari anche gratuito) che garantisca continuità, oltre che incentivare il car sharing.

 

 

Cosa possiamo fare?

 

Certamente ciascuno di noi dovrebbe cominciare a fare scelte più sostenibili in ottica di spostamenti, questo anche per un proprio interesse economico.

Le aziende, invece, potrebbero impegnarsi per strutturare un proprio servizio di car pooling interno, che potrebbe essere strutturato in maniera dettagliata dal Mobility Manager Aziendale.

 

Questa figura, nella redazione di un Piano Spostamenti Casa Lavoro, potrebbe organizzare gli spostamenti dei lavoratori andando a strutturare “percorsi condivisi” dall’abitazione al luogo di lavoro.

Investire in un tale progetto può avere notevoli vantaggi su fronti differenti: semplicemente si potrebbe ragionare anche sulla difficoltà nel trovare posteggio presso la propria azienda.

Ad esempio, invece che dover trovare quattro posteggi per quattro lavoratori di un’impresa, se ne potrebbe trovare uno soltanto.

 

Se tutte le aziende ragionassero in questa maniera, inevitabilmente ci sarebbero molti più posteggi liberi e magari anche la possibilità di utilizzarne di gratuiti.

I dipendenti potrebbero essere maggiormente incentivati ad un viaggio condiviso di fronte ad aspetti simili e concreti.

 

 

Ti possiamo aiutare noi!

 

La strutturazione di tutti quelli che sono gli spostamenti dei lavoratori, messa affianco a questi dati in diminuzione relativi al car sharing, risulta ancora più importante.

Per questo, trovare una figura adatta all’interno della propria realtà che se ne possa occupare è di fondamentale importanza.

 

Noi di Happily srl possiamo aiutarti in questo, andando ad affiancare il Mobility Manager della tua impresa e a supportarlo nella strutturazione di un Piano Spostamenti Casa Lavoro, affinchè la tua impresa sia attenta all’ambiente, ma anche ai suoi lavoratori.

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