Normativa Welfare aziendale
l concetto di Welfare aziendale è delineato da specifici articoli del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR), tra cui il 51, il 12, 95 e 100, unitamente a varie disposizioni delle leggi di bilancio. È cruciale comprendere quale normativa regoli aspetti quali i voucher, i premi legati ai risultati e altre forme di benefici per i lavoratori all’interno delle aziende italiane.
Il Testo Unico delle Imposte sui Redditi, noto anche come TUIR introdotto nel 1986, è il fulcro della normativa relativa agli strumenti di Welfare aziendale.
In questo articolo esamineremo tutte le informazioni essenziali che le aziende devono conoscere per implementare con successo un programma di Welfare.
Il TUIR e il Welfare aziendale sono interconnessi attraverso due sezioni cruciali che stabiliscono le regole per il supporto alle aziende verso i propri dipendenti. Nel Capo IV del TUIR, precisamente negli articoli 49, 50, 51 e 52, si trovano le disposizioni normative che regolano il reddito derivante dal lavoro dipendente. Parallelamente, l’articolo 100 del TUIR definisce il reddito delle imprese.
La legge di Stabilità del 2016 ha introdotto significative modifiche al TUIR, potenziando i programmi di supporto ai dipendenti delle aziende italiane. Questo ha incluso l’introduzione dei voucher come strumento per erogare beni, servizi, opere e prestazioni ai dipendenti, sia in forma cartacea che elettronica.
Articolo 51 del TUIR per il welfare: l’utilizzo dei Voucher
l comma 3-bis dell’articolo 51 del TUIR introduce l’opzione di erogare benefici attraverso voucher che devono garantire l’accesso a un singolo bene, servizio, opera o prestazione per l’intero valore nominale.
I voucher possono essere impiegati per diverse categorie di beni e servizi. Ad esempio, se utilizzati come fringe benefit per l’acquisto di generi alimentari, shopping e carburante, sono soggetti a un limite che, nel 2023, è arrivato a 3000 euro, ma generalmente è fissato a 258,23 euro.
A partire dal 2024, la Legge n. 213 del 30 dicembre 2023, nota come Legge di Bilancio 2024, ha aumentato la soglia di defiscalizzazione per i fringe benefit: fino a 2000 euro per i dipendenti con figli a carico (compresi figli nati fuori dal matrimonio e riconosciuti, figli adottivi e affidati come previsto dall’articolo 12, comma 2, del TUIR), mentre il limite è di 1000 euro per i dipendenti senza figli.
È importante notare che nel caso di superamento di questi importi, l’intera somma sarà soggetta a tassazione ordinaria.
La più grande differenza tra flexible benefit e fringe benefit sta nel fatto che i voucher possono essere utilizzati presso strutture convenzionate per viaggi, abbonamenti in palestra, servizi sanitari e altro ancora, senza un tetto massimo per il dipendente, ma limitati dal credito Welfare disponibile.
Normativa sul welfare aziendale: l’articolo 12 del TUIR.
Secondo l’articolo 51 comma 2 lett. f) I benefit non sono destinati solo ai dipendenti, ma anche ai loro familiari. Per familiari si intendono il coniuge non separato legalmente, i figli, compresi quelli adottivi o in affido, così come i genitori, i suoceri, i fratelli e le sorelle. La legge di Stabilità 2016 ha introdotto significative modifiche con le lettere f-bis e f-ter.
La lettera f-bis riguarda i servizi educativi e di istruzione, anche per l’età prescolare, inclusi i servizi integrativi e di mensa, oltre alla partecipazione a ludoteche e centri estivi e invernali, e le borse di studio per i familiari dei dipendenti.
La lettera f-ter si concentra sui servizi di assistenza per familiari anziani o non autosufficienti.
Questi servizi possono essere forniti direttamente dal datore di lavoro o attraverso enti esterni, purché il dipendente non sia coinvolto nel rapporto economico tra l’azienda e il fornitore del servizio.
Premi di risultato e TUIR
I premi di risultato, legati al raggiungimento di specifici obiettivi, meritano un’attenzione particolare. La Legge di Stabilità 2016 ha stabilito che i PDR (premio di risultato) erogati dalle aziende siano soggetti a un’aliquota sostitutiva del 10% per l’imposta sul reddito delle persone fisiche e per le addizionali regionali e comunali. Tuttavia, come avvenuto nel 2023, anche nel 2024 la Legge di Bilancio ha ridotto l’aliquota sostitutiva dell’IRPEF al 5%.
La stessa legge consente inoltre di trasformare i premi di risultato in beni e servizi di Welfare previsti dagli articoli 51 e 100 del TUIR, a condizione che vengano rispettati determinati requisiti, rendendo così tali premi completamente esentasse.
Le condizioni necessarie sono:
- L’importo del premio deve essere detassabile fino a un massimo di 3.000 euro.
- Il reddito del dipendente nell’anno precedente deve essere inferiore a 80.000 euro.
- I criteri per l’erogazione del premio devono misurare miglioramenti in produttività, redditività, qualità, efficienza o innovazione rispetto a un periodo precedente.
- Il premio deve essere stabilito attraverso la contrattazione aziendale di secondo livello.
Articolo 95 del TUIR
Le spese per prestazioni di lavoro dipendente deducibili nella determinazione del reddito comprendono anche quelle sostenute in denaro o in natura a titolo di liberalità a favore dei lavoratori, salvo il disposto dell’articolo 100, comma 1.
L’articolo 100 del TUIR
Per quanto riguarda i redditi delle società, l’articolo 100, comma 1 del TUIR, che regola il Welfare aziendale, impone una specifica limitazione.
Questa norma permette alle imprese di dedurre fino allo 0,5% (5 per mille) delle spese sostenute per prestazioni di lavoro dipendente, quando queste spese sono destinate a opere o servizi per scopi educativi, istruttivi, ricreativi, di assistenza sociale e sanitaria, o di culto, e sono utilizzabili dalla generalità dei dipendenti o da specifiche categorie di dipendenti.
Tuttavia, il limite del 5 per mille si applica solo ai servizi offerti volontariamente dall’azienda. Se i servizi sono forniti in base a un accordo vincolante per l’impresa, come un contratto sindacale o un regolamento aziendale che impedisce la revoca discrezionale da parte del datore di lavoro, l’azienda può beneficiare della deducibilità completa di queste spese.
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