CERTIFICAZIONE PARITÀ DI GENERE
Il “Sistema di certificazione della parità di genere”, parte del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e gestito dal Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri, si propone di incentivare le imprese ad adottare politiche adeguate per ridurre il divario di genere.
Questa iniziativa apre una nuova finestra, accompagnando le aziende e focalizzandosi sulle aree critiche per la crescita professionale delle donne.
Il Sistema di certificazione della parità di genere, istituito dal PNRR e regolamentato dalle leggi n. 162 del 2021 (legge Gribaudo) e n. 234 del 2021 (legge Bilancio 2022), si propone di promuovere la trasparenza nei processi aziendali e migliorare la qualità del lavoro femminile. Questa iniziativa mira anche a ridurre il gender pay gap, aumentare le opportunità di crescita professionale e garantire la protezione della maternità nelle aziende.
QUALI SONO I VANTAGGI DELLA CERTIFICAZIONE DI PARITÀ DI GENERE UNI/PdR 125:2022?
- Miglioramento della reputazione aziendale: un’azienda certificata per la parità di genere dimostra un impegno concreto verso l’uguaglianza e l’inclusione, migliorando così la sua reputazione tra clienti, investitori e potenziali collaboratori.
- Attrazione e fidelizzazione dei talenti: le politiche di parità di genere rendono l’azienda più attrattiva per i talenti, soprattutto per le donne e per le persone che cercano un ambiente di lavoro inclusivo e rispettoso. Questo porta a un aumento della fidelizzazione dei dipendenti e a una diminuzione del turnover.
- Aumento della produttività e della creatività: le aziende con una maggiore diversità di genere sono più innovative e produttive. Un ambiente inclusivo favorisce diverse prospettive e approcci, che possono tradursi in migliori decisioni aziendali e performance superiori.
- Accesso a finanziamenti e incentivi: alcuni governi e istituzioni offrono incentivi fiscali o finanziamenti agevolati alle aziende che ottengono la certificazione di genere. Questo può rappresentare un vantaggio economico significativo.
- Conformità alle normative: in molti paesi, la legislazione sulla parità di genere sta diventando sempre più stringente. La certificazione di parità di genere per le aziende rappresenta un un modo per conformarsi alle normative locali e internazionali, evitando potenziali sanzioni e controversie legali.
LO SCENARIO ATTUALE DELLA PARITÀ DI GENERE IN ITALIA
Nel 2022, le dimissioni validate dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro nei primi tre anni di vita del figlio sono aumentate del 17,1% rispetto all’anno precedente, raggiungendo le 61.391 unità. Questo fenomeno colpisce principalmente le donne, che rappresentano il 72,8% dei casi (equivalenti a 44.669 dimissioni validate), evidenziando le sfide significative nella conciliazione tra lavoro e vita privata.
Per il 63% delle neo mamme, la difficoltà principale è mantenere un equilibrio tra lavoro e cura del bambino, in netto contrasto con il 7,1% dei padri che cita la stessa problematica.
Negli ultimi anni, il numero di donne in posizioni dirigenziali è aumentato del 8,1%, segnando un notevole incremento del 92% dal 2008. Nonostante ciò, le donne rappresentano solo il 21,4% dei manager in Italia, indicando progressi significativi ma confermando che la parità di genere è ancora lontana dall’essere raggiunta.
Nel ruolo di CEO, le donne costituiscono appena il 17,4% al 31 dicembre 2023, sottolineando la necessità di ulteriori passi avanti verso l’uguaglianza.
Il Global Gender Gap Report 2023 del World Economic Forum posiziona l’Italia al 79º posto su 146 paesi, registrando un calo di 16 posizioni rispetto al 2022. Questo divario accentua la distanza rispetto ad altri paesi dell’eurozona, come la Germania al sesto posto e la Spagna all’18º posto.
Certificazione parità di genere: quali sono i requisiti e come ottenerla
La prassi UNI/PdR 125:2022, diffusa il 16 marzo 2022 da UNI – Ente italiano di normazione, rappresenta un nuovo punto di riferimento per la certificazione della parità di genere nelle aziende. Questo documento si propone di stabilire linee guida dettagliate, prescrizioni tecniche ed elementi essenziali necessari per ottenere la certificazione.
UNI/PdR 125:2022 introduce specifici indicatori di performance (KPI) che valutano sei ambiti critici per un’organizzazione inclusiva e rispettosa della parità di genere:
- Cultura e strategia aziendale
- Governance
- Processi delle Risorse Umane
- Opportunità di crescita e inclusione delle donne
- Equità retributiva tra i generi
- Tutela della genitorialità e bilanciamento vita-lavoro
Ciascuna di queste aree ha un peso percentuale che contribuisce alla valutazione complessiva dell’organizzazione, dove il raggiungimento di almeno il 60% del punteggio totale è necessario per ottenere la certificazione.
La certificazione di genere ha una validità triennale e prevede un monitoraggio annuale per garantire il rispetto continuo degli standard definiti.
Certificazione per la parità di genere: quali sono i vantaggi per le aziende?
-Incentivi finanziari: Le aziende possono beneficiare di uno sgravio fiscale pari all’1% sui contributi per dipendente, con un tetto massimo di 50.000 euro annui per azienda.
-Attrazione degli investitori: La certificazione di parità di genere accresce l’interesse degli investitori verso l’azienda, migliorando la sua appeal sul mercato finanziario.
-Vantaggi nei finanziamenti: Le imprese certificate possono ottenere punteggi supplementari per benefici di stato e finanziamenti pubblici, potenziando le loro risorse economiche.
-Miglior posizionamento nei bandi di gara: Le aziende con certificazione hanno un posizionamento privilegiato nelle graduatorie per contratti pubblici che promuovono la parità di genere, aumentando le opportunità di business.
-Benessere e fidelizzazione: La creazione di un ambiente equo migliora il coinvolgimento e la fedeltà del personale, contribuendo a un clima lavorativo positivo e produttivo.
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Fase AS IS: Iniziamo con un’approfondita analisi dell’organizzazione, comprendendo le sue attuali prassi operative attraverso interviste, questionari ed eventuali certificazioni e procedure esistenti. Questo ci consente di valutare il posizionamento dell’organizzazione rispetto a ciascun indicatore chiave di performance (KPI) e al punteggio minimo richiesto del 60%. Concludiamo questa fase con la redazione di una Gap analysis dettagliata che evidenzia le aree di miglioramento necessarie.
Fase TO BE: Successivamente, collaboriamo con la tua direzione per analizzare la Gap analysis e identificare i KPI su cui concentrare gli sforzi di miglioramento. Proponiamo interventi mirati, inclusi servizi specializzati su Genitorialità e Conciliazione vita-lavoro, nonché formazione specifica in Diversity & Inclusion. Ci avvaliamo di professionisti esperti nelle rispettive aree per garantire un supporto competente e orientato al raggiungimento dei tuoi obiettivi di certificazione.