Eco-ansia: cosa è, chi ne soffre e come si può affrontare

Quando parliamo di eco-ansia, ci stiamo rivolgendo e tutti quei disturbi piscofisici derivanti dai cambiamenti climatici e dai disastri ambientali.

Questa condizione sta accomunando moltissimi giovani che, ad esempio, possono provare sensazioni di ansia o timore di fronte ad un incendio o a un fiume privo di acqua.

Alcuni tendono a sminuire questa difficoltà, eppure, purtroppo, si tratta di un concetto in realtà molto tangibile, proprio perché questi problemi sono reali e concreti.

 

Ciò che però fa aumentare il concetto di eco-ansia è soprattutto il fatto che la percezione non sia la stessa per tutti. Difatti, coloro che soffrono di questo disturbo psicofisico, sono ancor più preoccupati davanti a coloro che non avvertono l’emergenza allo stesso modo, specialmente quando si fa riferimento alle istituzioni.

 

 

I numeri dell’eco-ansia

 

Coloro che soffrono maggiormente di eco-ansia, sono i giovani.

Secondo un sondaggio condotto da The Lancet nel 2020, su circa diecimila ragazzi tra i 16 e i 25 anni, provenienti da tutto il mondo, quasi il 60% di loro si è dichiarato molto preoccupato dei cambiamenti climatici, ed un 24% “moderatamente preoccupato”.

Stiamo parlando dunque di un 84% della popolazione mondiale che manifesta un timore concreto difronte al cambiamento climatico.

 

Questi numeri, inoltre, sono più alti in paesi dove i cambiamenti climatici hanno un impatto maggiore sull’ambiente e di conseguenza sulla vita delle persone, per motivi legati ad esempio all’agricoltura. Stiamo parlando, in questo caso, di paesi come le Filippine o l’India.

Stati Uniti o Finlandia, invece, essendo più sviluppati, riportano dati più bassi.

 

 

Come si manifesta l’eco-ansia

 

I sintomi dell’eco-ansia si manifestano in forme differenti, ma quelli più comuni sono una sensazione di rabbia, tristezza, impotenza, o addirittura senso di colpa.

Quest’ultimo prende vita dalla sensazione di non poter fare abbastanza e di sentirsi impotenti di fronte alla grandezza della cosa.

La tristezza, invece, deriva dal timore di perdere qualcosa. In casi estremi si può far riferimento alla propria casa, in paesi in cui purtroppo questo avviene con maggiore frequenza, ma si possono fare anche esempi meno “visibili”.

Uno tra questi potrebbe essere il piccolo bosco in cui si giocava quando si era più piccoli, che adesso è stato sostituito con una nuova fabbrica. Anche i ricordi, in queste situazioni, possono manifestare il disturbo dell’eco-ansia, in quanto il paragone tra il prima e il dopo sia molto evidente.

Vi sono inoltre, in relazione ad eventi più catastrofici, come gli incendi dell’Australia o il surriscaldamento globale nettamente percepibile in Groenlandia, che porta a veri e propri disturbi post traumatici.

Tra gli Australiani, difatti, vi è un 15,6% degli abitanti che ne soffre.

 

Malessere e disagio sono i punti cardine dell’eco-ansia e questi si possono ritrovare in diverse altre situazioni o scelte. Ad esempio, alcune persone, in relazione a tutto ciò, possono decidere di non volere figli, in quanto questi probabilmente non potranno godere delle nostre possibilità, proprio a causa del cambiamento climatico.

 

 

Come si affronta l’eco-ansia

 

Uno dei metodi migliori per combattere l’eco-ansia, è il fatto di reagire in maniera positiva attraverso un’azione.

Vi sono infatti diverse soluzioni, che moto spesso vengono adottate in maniera spontanea da chi ne soffre, che possono aiutare ad affrontare al meglio questo disturbo.

Tra queste possono esserci:

  • L’attivismo: essere i primi ad agire in maniera sostenibile e vedere dei risultati anche nel nostro piccolo
  • Il confronto: parlare con amici e parenti di questo problema può creare una maggiore consapevolezza nelle persone che possono avere di conseguenza il nostro stesso obiettivo creando un fine comune
  • L’informazione: informarsi, partecipare a eventi e ascoltare, può aumentare la nostra consapevolezza e darci modo di soffermarci sulle notizie positive
  • Godersi la natura: vivere a contatto con la natura può avvicinarci maggiormente al problema, ma portare allo stesso tempo una sensazione di maggior benessere

 

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