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L'INCLUSIONE SOCIALE IN AZIENDA

Sempre più spesso, che ci giriamo a destra o a sinistra, ci capita di inciampare in parole come “parità”, “diversità”, “uguaglianza” o “inclusione”.

E non solo sui social, o in televisione; questi termini appartengono sempre più alla nostra quotidianità, proprio per questo vanno affrontati anche all’interno di un’azienda.

 

Capita che persone si definiscano a favore di un equo trattamento tra uomini e donne, ma poi, dalla teoria, sanno davvero passare alla pratica?

 

 

DIVERSITY MANAGEMENT NELLE IMPRESE

 

All’interno di moltissime imprese, per quanto queste si ritengano sostenibili almeno dal punto di vista sociale, vi sono tante discrepanze e incongruenze e sono proprio questi i punti da cui si deve partire.

 

Si parla dunque Diversity Management, una strategia aziendale volta a promuovere politiche di inclusione che rispettino tutte le diversità presenti all’interno del mondo lavorativo.

 

Ma cosa intendiamo per diversità? Ci riferiamo a ciò che ci rende unici: dall’età, al sesso, allo stato civile, alla religione, all’orientamento sessuale, alle nostre abilità o disabilità.

Su tutti questi aspetti menzionati, che non sono altro che parti del nostro essere, possono nascere giudizi e pregiudizi, molto spesso infondati.

 

Non siamo qui adesso per elencare quali siano, perché purtroppo, di situazioni simili, ne viviamo ogni giorno. Non serve adesso stare a parlare delle donne a cui viene domandato se desiderino figli per il futuro o di riportare di seguito situazioni di disparità.

Di questi episodi, siamo davvero saturi.

 

Quello che vogliamo fare, all’interno di questo breve articolo, è cercare di offrire uno stimolo affinchè tutto ciò non capiti nella nostra vita e all’interno della nostra impresa.

 

 

LAVORIAMO INSIEME CONTRO I PREGIUDIZI

 

Su cosa dobbiamo soffermarci, però? Sul fatto che molto spesso non ci rendiamo nemmeno conto di quello che sta accadendo o di quello che noi stessi stiamo, anche se inconsciamente, facendo.

 

Dobbiamo lavorare e superare ogni tipo di pregiudizio, stereotipo o convinzione errata, ed introdurre come caposaldo della nostra impresa il concetto di Diversity Equity & Inclusion Management.

È buffo pensare che per affrontare una situazione che coinvolga questi concetti, ci sia bisogno addirittura della parola “Management”. Solitamente questa la si incontra nei master universitari, o all’interno di qualche libro. Eppure, purtroppo e per fortuna, quando si affrontano queste tematiche, bisogna davvero parlare di una strategia, di un’analisi e di una vera attenzione.

 

Il problema è che ci sono preconcetti che, pur non volendo, risultano comunque radicati in alcune persone e, per quanto queste condividano apparentemente idee di parità e uguaglianza, non sempre riescono ad essere neutrali.

 

Per questo motivo, il contesto che abbiamo di fronte ai nostri occhi, va preso sul serio, con criterio, ponendosi all’interno della situazione, ma allo stesso tempo riuscendone ad esserne al di fuori con uno sguardo oggettivo.

 

Cosa fare, dunque, per facilitare lo sviluppo positivo di situazioni di disparità all’interno di un’impresa?

 

 

COME POSSIAMO AGIRE IN MANIERA CONCRETA?

 

Partire dalle basi e, in primis, creare annunci di lavoro inclusivi. Dobbiamo smetterla con il cercare una “ragazza di bella presenza” o un ragazzo “di età compresa tra x e y” perché è proprio qui che stiamo sbagliando.

L’annuncio di lavoro è tante volte il biglietto da visita con cui un’azienda si presenta verso un prossimo ipotetico lavoratore e questo, già da lì, deve sapere di poter essere “accettato” per tutte le sue diversità.

 

La formazione e l’assistenza, anche grazie al supporto delle diverse tecnologie, andranno poi a supportare il processo di ingresso di un candidato, che potrà rendersi conto che tutto ciò che lo rende diverso sarà ciò che lo renderà fondamentale all’interno dell’impresa.

 

Tutto questo, a volte, non deve essere riservato solamente alla nuova risorsa, ma anche al team già presente all’interno della realtà. Ad esempio, se dovesse entrare in azienda una figura con disabilità, saranno i colleghi i primi a doversi impegnare, a doversi formare e ad essere pronti e disponibili per il supporto.

 

Dobbiamo abbattere le barriere, fisiche o concettuali che siano, e garantire una valorizzazione delle diversità in azienda, che sarebbe bello poter cominciare a definire “unicità”.

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